sabato 15 novembre 2014

#BMO14: la Maremma del turismo online

Completa in ogni ordine di posto la sala dell’hotel Airone di Grosseto lo scorso 12 novembre in occasione del Buy Maremma Online, un incontro organizzato da Officina Turistica e finalizzato alla presentazione di un’indagine sul comportamento degli operatori turistici maremmani rispetto agli strumenti commerciali online.

Prima di arrivare al dunque, si sono succeduti gli interventi di Mirko Lalli e Giancarlo Carniani in differita dalla Procus Wright Conference in California a illustrare la prima giornata della conferenze, del direttore responsabile di turismo.intoscana.it, Vincenzo De Crescenzo, e di Joseph Fratangelo, Senior Sales Executive, Destination Marketing Italia per TripAdvisor, a raccontare le tendenze di comportamento dei turisti secondo il TripBarometer (e a far scoprire cos’è questo strumento gratuito del Gufo). Questa la formazione, a conferma che si è trattato di un buon antipasto del prossimo BTO di Firenze.
Tra l’altro, un mese prima già la Maremma era stata sede di una preview della due giorni fiorentina, a testimonianza del forte interesse del mercato online e anche del nuovo spirito con cui gli operatori (almeno alcuni) affrontano da qualche anno a questa parte i temi della commercializzazione turistica.

Evitando la cronaca dell’incontro, due sono i messaggi da sottolineare in particolar modo.
Il primo viene dalla Regione Toscana, che, dai numeri forniti durante la presentazione, continua regolarmente l’opera di promozione online sia attraverso le pagine web che attraverso i canali social, curando gli aspetti legati ai tematismi offerti dal territorio in base al mercato straniero.
Un’opera in tendenziale aumento – così pare – sia dal lato dei contenuti, sia dal lato delle interazioni con i visitatori del sito o con i follower dei social: il confronto infatti è stato fatto tra il III trimestre e il II trimestre 2014 (e non tra periodi di anni diversi…).
Più interessanti le performance del bookintoscana, il sistema di prenotazione gratuito offerto dalla regione alle aziende ricettive. Il sistema è cambiato molto nel tempo grazie ad una diversa organizzazione delle informazioni e quindi anche dei filtri che l’utente può utilizzare per affinare la ricerca. Ma quanto è usato dai visitatori di turismo.intoscana? Poco più di 60.000 i visitatori unici (da gennaio) con “solo” (?) il 57% di tasso di rimbalzo. (Solo? L)




Poco propensi ad utilizzarlo sono sicuramente gli operatori se si pensa che ancora soltanto poco più del 18% lo hanno attivato in uno dei tre profili. Tra l’altro uno di questi consente di interfacciare il proprio booking engine direttamente su bookintoscana: in pratica il visitatore della pagina regionale potrebbe prenotare direttamente sul sistema dell’hotel prescelto. Di questa possibilità solo 70 in tutta la Toscana ne hanno approfittato e 11 nella nostra provincia. Pochini. Anzi, niente se si pensa a quanti sono registrati nei portali dove invece si pagano le commissioni.
Sarà che la gratuità non basta a incentivare lo sfruttamento di questo mezzo; insomma potrebbe essere utile conoscere che volume di affari fa girare il mezzo alle aziende che lo utilizzano. Ma non è dato saperlo.
E a pensar male…..si resta dell’idea che l’avventura nella commercializzazione non sia una conveniente opera per gli enti pubblici.

Infatti, già i privati fanno fatica a far bene la vendita online, come ci ha mostrato l’indagine di Officina Turistica, figuriamoci il pubblico.
Il test fatto su 50 operatori maremmani inconsapevoli ha messo alla luce pregi e difetti, errori e qualche virtuosismo della nostra provincia.
Se questo numero fosse un buon campione atto a rispecchiare tutto l’universo della ricettività provinciale, già il fatto che il 72% delle strutture ha un booking engine, sarebbe una nota positiva.
Da rivedere un po’ la strategia e la gestione delle condizioni poste nelle OTA rispetto alle offerte proposte dai sistemi di prenotazione diretta (che sia il booking online, la mail o il telefono), benché non la diamo sempre vinta alle agenzie online.
Tra l’altro confrontando le tariffe tra le OTA e i siti proprietari, i maremmani non sono i peggiori, come si vede dalle slide di presentazione.

Certo, come provocatoriamente gli autori della ricerca (Robi Veltroni e Nicola Carraresi) hanno fatto notare, se il comportamento del campione trattato si rispecchiasse su tutte le aziende, le commissioni pagate (di troppo) sfiorerebbero il milione di Euro. Peggio sarebbe se invece la metà dei potenziali ospiti, sempre a causa di errori di strategia commerciale, scegliesse destinazioni concorrenti: si perderebbero più di 48.000 presenze per un fatturato di quasi 2,8 milioni di Euro.
Un buon modo questo per attirare l’attenzione sulla mancanza di linearità nella produzione delle offerte di soggiorno che i nostri operatori hanno rispetto ai mezzi di comunicazione utilizzati. Ed ecco quindi che succede che si rischia di mandare in confusione il nostro potenziale ospite se, ad esempio, si trova di fronte una di quelle 7 strutture che hanno dato quattro tariffe diverse (una sul booking proprietario, una per telefono, una per mail, una attraverso l’OTA).

Devono infine far riflettere quelle 8 (su 50, quindi il 16%) che non hanno risposto alle mail, quelle 9 (18%) col numero di telefono errato su Trivago.it e quei 5 (su 34, quindi il 14,70%) che al telefono non hanno saputo formulare un’offerta. Considerato che la ricerca è stata effettuata in luglio, momento topico della stagione estiva, questi casi stanno a significare che c’è qualche ombra, anche abbastanza importante e assolutamente da eliminare, nell’imprenditorialità turistica locale.



Comunque una buona pratica, l’intera ricerca presentata a #BMO14 affinché gli operatori si guardino un po’ allo specchio; un po’ come studenti che, dopo aver studiato per un esame, fanno un po’ di sano ripasso.




Commentate pure, meglio però se non siete d’accordo

2 commenti:

  1. Purtroppo non ho avuto la possibilità di essere presente al BMO, ma dai commenti di vari conoscenti è stato un buon incontro tra operatori turistici di ogni categoria.
    Della tua analisi mi piace che è obiettiva, tecnica e con un velo (almeno mi sembra) di speranza per il futuro.

    Concordo con te che l'analisi di TurismoToscana non è certo ben strutturata e non indica valori positivi, ma tanto meno indicatori della salute di un progetto.

    Bella anche l'analisi di Nicola e Robi che hanno aggiornato una loro precedente ricerca e comparandole si denota un miglioramento delle capacità di accoglienza del nostro territorio, o comunque capacità di non perdere il possibile turista.

    Ovvio che c'è da fare ancora molto secondo me, ma tanto è stato fatto e questo crea una base solida su cui poggiarsi.

    Grazie per avermi fatto "partecipare" al BMO grazie al tuo post

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    1. Grazie Fabrizio del commento.

      I due interventi che ho analizzato (non perché gli altri siano stati meno importanti, ma di sicuro meno "operativi") ci danno l'idea di un "work in progress" continuo, tutto migliorabile e utile a dare al turismo maremmano nuove opportunità di crescita. Soprattutto in un periodo in cui non possiamo che crescere.

      :)

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