Completa in ogni ordine di posto la
sala dell’hotel Airone di Grosseto lo scorso 12 novembre in occasione del Buy Maremma Online, un incontro
organizzato da Officina Turistica e finalizzato alla presentazione di
un’indagine sul comportamento degli operatori turistici maremmani rispetto agli
strumenti commerciali online.
Prima di arrivare al dunque, si sono
succeduti gli interventi di Mirko Lalli e Giancarlo Carniani in differita dalla
Procus Wright Conference in California a illustrare la prima giornata della
conferenze, del direttore responsabile di turismo.intoscana.it, Vincenzo De Crescenzo,
e di Joseph Fratangelo, Senior Sales Executive, Destination Marketing Italia
per TripAdvisor, a raccontare le tendenze di comportamento dei turisti secondo
il TripBarometer (e a far scoprire
cos’è questo strumento gratuito del Gufo). Questa la formazione, a conferma che
si è trattato di un buon antipasto del
prossimo BTO di Firenze.
Tra l’altro, un mese prima già la
Maremma era stata sede di una preview della due giorni fiorentina,
a testimonianza del forte interesse del mercato online e anche del nuovo
spirito con cui gli operatori (almeno alcuni) affrontano da qualche anno a
questa parte i temi della commercializzazione turistica.
Evitando la cronaca dell’incontro,
due sono i messaggi da sottolineare in particolar modo.
Il primo viene dalla Regione Toscana,
che, dai numeri forniti durante la presentazione, continua regolarmente l’opera
di promozione online sia attraverso
le pagine web che attraverso i canali social, curando gli aspetti legati ai tematismi offerti dal territorio in
base al mercato straniero.
Un’opera in tendenziale aumento – così pare – sia dal lato dei contenuti, sia
dal lato delle interazioni con i visitatori del sito o con i follower dei
social: il confronto infatti è stato fatto tra il III trimestre e il II
trimestre 2014 (e non tra periodi di anni diversi…).
Più interessanti le performance
del bookintoscana, il sistema di prenotazione gratuito offerto dalla regione
alle aziende ricettive. Il sistema è cambiato molto nel tempo grazie ad una
diversa organizzazione delle informazioni e quindi anche dei filtri che l’utente
può utilizzare per affinare la ricerca. Ma quanto è usato dai visitatori di turismo.intoscana? Poco più di 60.000 i
visitatori unici (da gennaio) con “solo” (?) il 57% di tasso di rimbalzo. (Solo? L)
Tutte le novità di turismo.intoscana.it | Davide De Crescenzo | Buy Maremma Online 2014 from Officina Turistica
Poco propensi ad utilizzarlo sono
sicuramente gli operatori se si pensa che ancora soltanto poco più del 18% lo
hanno attivato in uno dei tre profili. Tra l’altro uno di questi consente di
interfacciare il proprio booking engine
direttamente su bookintoscana: in pratica
il visitatore della pagina regionale potrebbe prenotare direttamente sul
sistema dell’hotel prescelto. Di questa possibilità solo 70 in tutta la Toscana
ne hanno approfittato e 11 nella nostra provincia. Pochini. Anzi, niente se si pensa a quanti sono
registrati nei portali dove invece si pagano le commissioni.
Sarà che la gratuità non basta a incentivare
lo sfruttamento di questo mezzo; insomma potrebbe essere utile conoscere che volume
di affari fa girare il mezzo alle aziende che lo utilizzano. Ma non è dato
saperlo.
E a pensar male…..si resta dell’idea
che l’avventura nella commercializzazione
non sia una conveniente opera per gli enti pubblici.
Infatti, già i privati fanno fatica
a far bene la vendita online, come
ci ha mostrato l’indagine di Officina Turistica, figuriamoci il pubblico.
Il test fatto su 50 operatori
maremmani inconsapevoli ha messo alla luce pregi e difetti, errori e qualche
virtuosismo della nostra provincia.
Se questo numero fosse un buon
campione atto a rispecchiare tutto l’universo della ricettività provinciale,
già il fatto che il 72% delle strutture ha un booking engine, sarebbe una nota
positiva.
Da rivedere un po’ la strategia e la
gestione delle condizioni poste nelle
OTA rispetto alle offerte proposte dai sistemi di prenotazione diretta (che sia
il booking online, la mail o il telefono), benché non la diamo sempre vinta
alle agenzie online.
Tra l’altro confrontando le tariffe
tra le OTA e i siti proprietari, i maremmani
non sono i peggiori, come si vede dalle slide di presentazione.
Certo, come provocatoriamente gli autori della ricerca (Robi Veltroni e
Nicola Carraresi) hanno fatto notare, se il comportamento del campione trattato
si rispecchiasse su tutte le aziende, le commissioni pagate (di troppo)
sfiorerebbero il milione di Euro. Peggio sarebbe se invece la metà dei
potenziali ospiti, sempre a causa di errori di strategia commerciale,
scegliesse destinazioni concorrenti:
si perderebbero più di 48.000 presenze per un fatturato di quasi 2,8 milioni di
Euro.
Un buon modo questo per attirare l’attenzione
sulla mancanza di linearità nella
produzione delle offerte di soggiorno che i nostri operatori hanno rispetto ai
mezzi di comunicazione utilizzati. Ed ecco quindi che succede che si rischia di
mandare in confusione il nostro
potenziale ospite se, ad esempio, si trova di fronte una di quelle 7 strutture
che hanno dato quattro tariffe diverse (una sul booking proprietario, una per
telefono, una per mail, una attraverso l’OTA).
Devono infine far riflettere quelle 8 (su 50, quindi il
16%) che non hanno risposto alle mail, quelle 9 (18%) col numero di telefono errato
su Trivago.it e quei 5 (su 34, quindi il 14,70%) che al telefono non hanno
saputo formulare un’offerta. Considerato che la ricerca è stata effettuata in
luglio, momento topico della
stagione estiva, questi casi stanno a significare che c’è qualche ombra, anche abbastanza importante e
assolutamente da eliminare, nell’imprenditorialità turistica locale.
Comunque una buona pratica, l’intera ricerca presentata a #BMO14 affinché gli
operatori si guardino un po’ allo specchio; un po’ come studenti che, dopo aver
studiato per un esame, fanno un po’ di sano ripasso.
Commentate pure, meglio però se non
siete d’accordo
Purtroppo non ho avuto la possibilità di essere presente al BMO, ma dai commenti di vari conoscenti è stato un buon incontro tra operatori turistici di ogni categoria.
RispondiEliminaDella tua analisi mi piace che è obiettiva, tecnica e con un velo (almeno mi sembra) di speranza per il futuro.
Concordo con te che l'analisi di TurismoToscana non è certo ben strutturata e non indica valori positivi, ma tanto meno indicatori della salute di un progetto.
Bella anche l'analisi di Nicola e Robi che hanno aggiornato una loro precedente ricerca e comparandole si denota un miglioramento delle capacità di accoglienza del nostro territorio, o comunque capacità di non perdere il possibile turista.
Ovvio che c'è da fare ancora molto secondo me, ma tanto è stato fatto e questo crea una base solida su cui poggiarsi.
Grazie per avermi fatto "partecipare" al BMO grazie al tuo post
Grazie Fabrizio del commento.
EliminaI due interventi che ho analizzato (non perché gli altri siano stati meno importanti, ma di sicuro meno "operativi") ci danno l'idea di un "work in progress" continuo, tutto migliorabile e utile a dare al turismo maremmano nuove opportunità di crescita. Soprattutto in un periodo in cui non possiamo che crescere.
:)