Per come è concepito e organizzato,
il BTO è come una grande scatola di puzzle, con cui ognuno può costruire il
proprio quadro. Un quadro fatto di
nuove conoscenze, in termini sia di persone che di contenuti, e che, portato a
casa, ne arricchisce le mura.
All’entrata della mia personale sesta edizione (la settima ufficiale),
c’era la sensazione che l’interesse verso le tematiche della manifestazione e
la contemporanea esigenza di approfondirle fosse aumentata notevolmente: i dati
sulle presenze (8.000, con un +15% rispetto al 2013) hanno confermato l’idea
iniziale.
All’uscita di due giorni di percorso tra le 7 focus hall, la main hall
e una sosta in uno stand (perché poi la BTO è anche un po’ fiera), ho cercato,
come sempre, di ricostruire il mio personale “bottino” di spunti e idee da
approfondire.
In effetti succede ogni volta così:
si rileggono gli appunti e si va a ricercare le slide già viste, unendo alcuni
di quei punti sui propri (tanto per rielaborare una citazione).
In particolar modo dalle “Cassette
degli attrezzi”.
Tre esempi su tutti.
Il Webmarketing Roi e l’allocazionedel budget, di Giorgio Soffiato, perché con tutti i canali di vendita e
promozione, bisogna avere un proprio metodo
di scelta e soprattutto di controllo
degli investimenti.
Il ruolo di Google nel mercato
turistico, di Giorgio Tave (assente) e di Marco Quadrella (relatore), un
doppio-slot dove si è affrontato l’orizzonte degli strumenti di marketing
offerti, gratuitamente e non, da Big G.
Puoi fare a meno delle OTA?, di
Gianluca Diegoli e Camilla Formisano, un approccio molto pragmatico e realistico sul tema della intermediazione online.
In quest’ultimo slot, il concetto
principale che emerge è quello che non esiste una ricetta
per tutte le
strutture ricettive. Forse un’ovvietà, ma che spesso perdiamo di mira, travolti
come siamo tutti i giorni da valanghe di informazioni, di pungoli e spinte ad
andare in una direzione piuttosto che un’altra e tanti guru a sentenziare.
Prima è fondamentale avere in mano il proprio prodotto, quindi affrontare una propria strategia, verificandola di volta in volta ed eventualmente
modificarla. Vale per la scelta tra quanto ci serve di uso delle OTA e quanto
di azioni di vendita diretta, così come per tutti gli aspetti e i temi
affrontati nel turismo online.
una slide "rubata" alla presentazione |
Non perdere di vista i “fondamentali”
è una regola che deve sempre valere ed
in un certo senso l’ha affrontata Paolo Iabichino portando sul palco della
Emirates Hall le storie di quattro Concierge (Human to Human). Un momento per
certi versi provocatorio: racconti di ospitalità in mezzo a tanta digitalizzazione,
per non dimenticarci mai che il turismo è
fatto prima di tutto di rapporti umani ed ospitalità.
Nel personale tour alla due giorni
fiorentina, son “ricaduto” altre volte sul tema della intermediazione/disintermediazione per “colpa” di Robi Veltroni.
La prima volta per un dibattito
(troppo) sereno sulla parity rate e
sulla sua grande contraddizione di fondo: da una parte gli albergatori che
sottoscrivono clausole vessatorie per mantenere gli stessi prezzi (e stessa
disponibilità) alle OTA e dall’altra l’esistenza di metamotori dove emerge che
questa parità di tariffa non esiste. La sensazione è che un confronto di questo
tipo potrebbe continuare all’infinito…
La seconda occasione è stata invece
quella riguardante i ristoranti:
Nicoletta Polliotto ha infatti proposto il panorama del booking online e delle
OTA in un mercato ancora poco preparato al digitale, quello ristorativo, ma che
rischia un notevole scombussolamento
se non lo affronta con la dovuta preparazione.
Sempre in materia di turismo e food – tema che ha visto aumentare gli
appuntamenti in questa edizione di BTO - è stato interessante il punto di vista
degli Instragramers con una carrellata di best practies da sfruttare per la comunicazione online sia territoriale
sia aziendale attraverso il social per immagini. Un esempio tra tutti il
progetto #ItaliainTavola.
Ha anche generato una certa
curiosità il fatto che il ministro Franceschini, intervistato poi da Carniani
in Main Hall, abbia chiesto consigli ad una speaker degli Instragramers.
Sull’intervista, seguita non nella
sua totalità, offro un’opinione controcorrente,
perché personalmente ho trovato adeguate e corrette le risposte del ministro. Si
è dimostrato concreto e preparato, nello spiegare ad esempio le peculiarità
italiane di cui spesso non ci accorgiamo della loro importanza. Un esempio
significativo è il confronto tra i nostri musei
e quelli stranieri, dove non si considera mai la grandissima quantità di musei
e luoghi aperti che ha l’Italia rispetto agli altri paesi e di conseguenza la
dispersione dei visitatori tra tutti, mentre fa più audience la concentrazione dei visitatori al Louvre.
Per la gioia del Prof. Dall’Ara, ha
sottolineato la unicità dell’ospitalità
italiana quando si parla di alberghi diffusi, mentre sulla questione della classificazione delle strutture
ricettive ha dato una visione ampia che va oltre quelle regionali e dovrebbe
sfociare a livello europeo, tenendo presente il mondo delle recensioni online.
Concludo questo resoconto con altre
due suggestioni.
La prima è quella del Bitcoin, la moneta digitale portata all’attenzione
da Massimo Chiriatti con Filippo Pretolani (Gallizio) e Stefano Pepe di
BitQuota: una moneta senza controllo
o meglio controllata da tutta la comunità in rete, gestita esclusivamente da alcuni tipi di software, anonima e
in via di sviluppo. Ad agosto 2013 i bitcoin in circolazione erano pari a 1,5
bilioni di $ americani e sta via via aumentando, ma è ancora difficile
immaginare quale destino questo mezzo di transazione senza regole di tipo
giuridico potrà avere. E’ una conseguenza
del digitale e del web e anche solo per questo motivo va monitorato.
Infine, così come la BTO 2014 ha
terminato, anche questo post lo fa con Booking.com
e uno dei suoi membri del Leadership Team, Rob Ransom, che quasi
provocatoriamente, dopo che per due giorni alla Fortezza da Basso molti hanno
discusso (non esclusivamente per fortuna) su come disintermediare e come gestire la forza delle grandi OTA, ha
proposto la propria soluzione. Ebbene sì, è Booking.com che ci propone la Soluzione (notare S maiuscola); come? Disintermediando, grazie a loro.
Appunto.
E quindi un bel sito con tanto di
booking engine e ottimizzazione seo. E non è una provocazione.
Vedremo più avanti i dettagli della
proposta, ma intanto…..che si vuole di
più?
Commentate pure, meglio però se non
siete d’accordo
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