Di questo periodo nel 2014 venivano
rese note le performance positive dei
flussi turistici in Maremma (I numeri positivi del turismo in Maremma Toscana) e, grazie anche a riconoscimenti nazionali ed
internazionali, si intravedeva un orizzonte rosa, o quantomeno roseo.
Durante la stagione balneare, il
colore è poi diventato plumbeo, come
le nuvole di pioggia
che si sono addensate proprio nei mesi estivi, e non si è
persa l’occasione di prendersela con le previsioni meteo, le condizioni
atmosferiche e l’immancabile crisi. Tant’è che a novembre si registrava una
profonda crisi di parole o forse oggi possiamo meglio dire, restando sulla
terminologia metereologica, un vortice
da cui non si trova via d’uscita. Si paventava, proprio a fine stagione
balneare, che il turismo nel nostro territorio non fosse andato benissimo e
contemporaneamente ci si ingarbugliava nelle azioni da mettere in campo per
migliorare la situazione (Maremma e Turismo: crisi di parole).
Dai dati statistici forniti dall’Ufficio
statistica dell’amministrazione provinciale di Grosseto (vedi anche il Giunco.net "Turismo, aumentano gli arrivi ma calano le presenze") si rileva
infatti una stasi di quello che,
invece, sembrava potesse diventare un momento di sviluppo.
Di seguito vengono proposti i dati
di sintesi degli arrivi e delle presenze delle strutture alberghiere,
extra-alberghiere e totali, distinte tra italiani e stranieri, con l’aggiunta
naturalmente del dato globale e delle permanenze medie. Inoltre sono stati
elaborate le stesse informazioni relative ai mesi estivi (giugno, luglio, agosto e settembre), quei mesi dove si
registra circa l’80% del turismo in maremma (più precisamente l’83,87% delle
presenze italiane totali e il 79,16% di quelle straniere, nel 2014): il
momento, quindi, più significativo dell’anno, sia in termini statistici che
economici, e che non dovrebbe essere inficiato da errori di rilevazione (i dati
ancora non possono dirsi definitivi perché per gli ultimi mesi dell’anno - ancora a gennaio – non tutti gli operatori
hanno inviato i modelli statistici).
A livello complessivo non sembra che sia andata poi così male. Proprio se si
pensa alla provvisorietà di rilevazione di novembre e dicembre 2014, quel
-0,69% di variazione delle presenze totali significa una stabilità di fondo. Anzi, d’estate addirittura c’è un +1,09%, con
gli italiani che, pur di poco, aumentano e gli stranieri che si concentrano nei
4 mesi di metà anno (+3,31% d’estate a fronte di un -3,31% rapportato all’anno).
Anche sul fronte degli arrivi la tendenza segna miglioramenti, a discapito però
della presenza media che ne risente, a livello annuale in maniera più
consistente. Nulla cambia invece nella composizione dei flussi turistici: la
presenza italiana nel 2014 è rimasta naturalmente la preponderante con il
70,78% sul totale.
Variazioni più ballerine col segno
meno, ci arrivano nel comparto alberghiero
maremmano, dove a fronte di maggiori arrivi, le presenze variano in senso
contrario. Focalizzando l’attenzione solo sui mesi estivi, ad esempio, gli
italiani arrivano di più (+2,37%) ma stanno meno (-4,65%) stabilendo la
permanenza media in 3,98 giorni a fronte dei 4,27 del 2013, tornando ai livelli
2012 (3,96 giorni).
Gli stranieri fanno peggio: da un
lato un leggero aumento di arrivi (solo d’estate, mentre peggio fanno a livello
dei 12 mesi con un -2,68%), dal altro frenano le presenze (-4,47% estivo).
Insomma, hanno preferito pernottare meno nei nostri hotel.
Situazione, ovviamente, più stazionaria
nel comparto extra-alberghiero che
trascina su un livello di stabilità tutto il settore.
Infatti gli alberghi pesano meno a
livello di flussi turistici (28,83% sul globale delle presenze 2014), tuttavia,
sia per l’investimento immobiliare sia per una maggiore regolarità stagionale
(basti considerare che le presenze alberghiere sono meno concentrate nei 4 mesi
estivi: 72,24% contro l’86,65% dell’extra-alberghiero), hanno una valenza pesante nel sistema economico della
provincia.
E purtroppo nel 2014 hanno
rappresentato la zona in ombra del
sistema turistico, tanto più se si pensa che la (di solito) maggiore
organizzazione avrebbe dovuto far cogliere meglio quelle potenziali occasioni riguardanti
la brand reputation della nostra destinazione di cui si parlava (bene) all’inizio
dell’anno passato.
Sarà un problema di prezzi? Oppure è
la Maremma che, nella sua immagine bucolica, attrae maggiormente ospiti in
agriturismo e in campeggio?
Fatto sta che gli hotel in Maremma perdono la partita, e non possono
neanche appellarsi al cattivo tempo.
Commentate pure, meglio però se non
siete d’accordo
(o aspettate il prossimo post che farà da appendice)
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Aggiornamento: i dati ufficiali usciti il 2 marzo 2015 - clicca qui
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