sabato 18 gennaio 2014

Uno sguardo sul mondo, il World Travel Trends Report 13/14.

Il World Travel Trends Report 2013/2014 è stato elaborato dalla IPKInternational per conto della ITB Berlin e offre un panorama d’insieme sulle tendenze dei viaggi all’estero dei continenti, basandosi sui dati dei primi 8 mesi del 2013 e sulle previsioni sia del 2013 che del 2014, oltre a porre l’attenzione anche su settori più specifici.

Il primi due dati che si possono mettere a fuoco sono la crescita dei viaggi internazionali valutati per il 2013 al 4% e per l’anno appena iniziato ad un migliore 4/5%, una tendenza superiore rispetto all’incremento del Pil mondiale, previsto dalla Banca Mondiale rispettivamente al +2,4% e al +3,2%. 


E’ ovvio che gli incrementi maggiori arrivano dai nuovi turisti dei paesi che si stanno sviluppando economicamente a ritmi maggiori, vedi Cina e Brasile , mentre i paesi occidentali (Europa e Nord America) più maturi mantengono una crescita meno elevata ma rappresentano ancora la fetta di mercato più importante.




Interessante la tendenza stimata dei segmenti di mercato del turismo leisure (che tra l’altro è aumentata del 25% contro il 16% del business): dal 2009 segna un +47% il settore delle “città”, mentre le cosiddette “touring holidays” un +27%; il “mare”, che resta la fetta più importante in valore assoluto, sale del 12%, mentre la “campagna” addirittura cala del 10%.


Soffermandoci sul nostro vecchio continente europeo, che ha sofferto non poco di turbolenze economiche negli ultimi due anni, si registra comunque un segno positivo per i viaggi internazionali del 2,5% per il 2013, con performance diverse tra stato e stato: dal +12% della Russia al -5% dell’Italia (indovina?!). Restando ai dati di consuntivo sono diminuiti i pernottamenti medi dei soggiorni del 2% (7,9 notti), così come la spesa per viaggio (-1% attestandosi a € 904). Insomma il turista europeo viaggia ancora nonostante la crisi ma sacrificando un po’ la permanenza. E questo varrà anche per il 2014 visto che da una parte sono aumentati gli europei che cambieranno i propri programmi di viaggi per le difficili condizioni economiche (38% contro il 36% dell’anno passato), mentre diminuiscono coloro che non andranno all’estero in vacanza (9% contro l’11%).
Anche nelle previsioni di viaggio internazionale per il 2014, l’Italia segna un ulteriore declino (vedi grafico sotto).


Il report apre poi delle finestre su argomenti più specifici, come le tendenze dei giovani viaggiatori, aperti a viaggiare di più, spendere di più e esplorare nuove mete. Insomma, secondo diversi studi, il giovane viaggiatore non va più immaginato come obbligatoriamente quello a basso costo, tanto che il costo medio di un viaggio si aggirerebbe sui US$910. I mezzi low cost come autobus e treno restano la principale forma di trasporto scelta, ma l’uso dell’aereo è aumentato tantissimo negli ultimi anni. Allo stesso modo la scelta dell’hotel, che si divide il mercato con gli ostelli e gli alloggi privati.
Probabilmente se si fosse approfondito anche questo tema sui singoli paesi, considerati i livelli di disoccupazione giovanile in Italia…..

Is “Sleep Cheap” the next mega-trend? Anche il tema del low cost viene affrontato nel Report. Se negli ultimi 4 anni si è arrivati a calcolare 7,5 miliardi di pernottamenti (un incremento del 16%), chi ha segnato l’incremento maggiore sono proprio gli alloggi privati e alternativi con il 31% e quelli di lusso col 19%. Insomma la testa e la coda di una scala immaginaria del valore economico del pernottamento.
Prevale però l’attenzione sulle forme di alloggio alternative e dal basso budget, sa perché permettono lunghezze di viaggio superiori sia per una esperienza di ospitalità più vera e più a contatto con il territorio e la gente della destinazione turistica scelta.


Non si può infine non parlare di internet, ma l’attenzione è sul mobile. Il canali di prenotazione online rappresenta nel 2013 il 65% del mercato, con un aumento del 10%, e la previsione nel prossimo futuro è il raggiungimento di quota 70%.
L’utilizzo degli smartphone, come metodo di booking, è ancora basso: 2%. Vale ancora il fatto che l’uso di smartphone e tablet è più orientato alla ricerca di informazioni (acquisite sulle varie piattaforme, comprendendo quindi anche i social media) e meno alla definizione della decisione finale, salvo le scelte last minute.



Ma su quali prospettive si aprono sul mercato online, il Report non offre previsioni.

Per ulteriori approfondimenti, scaricatelo pure da qui.

e se vogliamo un sottofondo musicale...




Commentate pure, meglio però se non siete d’accordo

Nessun commento:

Posta un commento