Dopo il faticosissimo
trasferimento del blog su un’altra piattaforma (splinder chiuderà a gennaio),
riesco a ripartire.
Il 21, 22 e 23 novembre si è svolto a Roma il Web Hotel Revenue, un mix tra seminari, momenti formativi e sana promozione
di aziende.
Sicuramente un evento di nicchia, tra l’altro alla terza edizione, indirizzato a tutti gli
operatori del ricettivo sul Revenue Management. Provo a dare una
definizione al RM: una tecnica che permette l’ottimizzazione delle entrate
attraverso la gestione delle leve di prezzo e di inventario, insomma vendere al
cliente giusto, al momento giusto, al prezzo giusto.
Le tre giornate del WHR hanno sviscerato i vari
aspetti del RM, soprattutto nelle varie interazioni che una gestione
alberghiera oggi ha rispetto al mondo di internet, dei social network, del
mobile, ecc.
Ho potuto partecipare alla (sola) prima giornata
passando tra l’intervento di Franco
Grasso (Oltre il Revenue), Brendan May (The future of Revenue Management),
Tina Ingaldi (Multicanalità e Segmentazione del Mercato), Franco Laico (Forecast e Storico), Alberto Guadalupi (Massimizzare
il direct Booking).
Sicuramente gli interventi più da sottolineare sono
stati due:
- Franco Grasso, un ottimo “venditore”, che, con un
fare tra il provocatorio e l’umoristico, ha illustrato l’importanza e i
risultati delle modalità di RM nell’hotellerie: prezzi dinamici, controllo di
gestione, andamento storico dell’occupazione e monitoraggio continuo della
domanda, questi i fattori fondamentali per la massimizzazione delle vendite e quindi delle entrate;
- Franco Laico, che, quasi come un approfondimento tecnico e attuativo
delle parole di Grasso, ha spiegato la modalità operativa di utilizzo dei dati
statistici sullo storico dell’hotel al fine della gestione delle tariffe.
E’ stata sicuramente un’infarinatura, utile però a carpirne i principi base e a farsi
l’idea che è una modalità operativa molto aggressiva
sul lato dei prezzi, molto “matematica”, nel senso che le scelte nascono dalle
analisi statistiche, quindi molto
“oggettiva” e che necessita di una preparazione
accurata. Mi ha dato anche l’idea che si rischia di perdere la soggettività del rapporto col cliente e
quella gestione umana, più orientata al social come il web sta imponendo.
Mi sarebbe piaciuto sviscerare meglio la tematica in
altri momenti del programma, ma purtroppo sono incappato nei difetti che, a mio parere, l’organizzazione ha avuto.
Al check-in hanno fornito i partecipanti di un programma cartaceo che
quantomeno aveva l’indicazione oraria errata dell’intervento di Antonello
Maresca (come costruire un Social Media Dashboard) e che quindi ho padellato.
Aggiungiamo poi che gli orari dei vari interventi
nelle diverse rooms si accavallavano
e questo non ha facilitato un planning per seguire agevolmente i vari temi.
Infine, va segnalata lo spazio limitato
di alcune salette che non potevano contenere le persone interessate ad alcuni
interventi (per cui non ho potuto seguire Nicoletta Polliotto su “riprogettare
il sito web può aumentare il revenue”).
E ora la BTO
a Firenze.
Commentate pure, meglio però se non siete d’accordo
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