Forse sono un po’ ingenuo, ma alla fine ho capito il
logo di Tripadvisor! questo gufo
stilizzato con gli occhi a palla (uno con l’iride rossa e uno con
l’iride verde). Lasciando stare la scelta del volatile, sono i grossi bulbi
oculari su cui dobbiamo puntare l’attenzione, anche perché sproporzionati.
Cosa nasconde questa scelta grafica? Semplice, ci guarda, controlla cosa stiamo facendo
sul suo sito e opera di conseguenza.
Avevo già notato che il Gufo, da un po’ di tempo a questa parte, verificava regolarmente i miei commenti lasciati sul sito con una
piccola statistica su quanti lettori
e da che nazionalità hanno avuto le mie recensioni, aggiornando quindi il mio
profilo globale con tanto di distintivo. Il tutto inviato per mail.
E’ chiaro che c’è un implicito, e spesso neanche
tanto, invito ad aggiungere altri
giudizi, ma il Gufo si è rivelato un po’ troppo sfacciato chiedendomelo qualche giorno fa, di ritorno da una
vacanza. In realtà la vacanza non l’ho fatta, ma avevo verificato la
possibilità di voli verso una località del Brasile, anche su Tripadvisor.
Ammetto che l’ho fatto per una certa praticità e per confrontare con altri
portali e siti di compagnie aeree.
Il giorno dopo il mio ipotetico ritorno, ecco che il
Gufo si ricorda di me e si preoccupa
di chiedermi come è andato il viaggio, anche perché “ai viaggiatori piacerebbe saperlo”.
Certo, lì per lì, ti fa sentire importante perché il mondo vuol sapere della tua vacanza,
ma poi ti pervade un senso di irritazione
dato che non è stata fatta.
Non è certo una questione di privacy, almeno per
quanto mi riguarda (chi va per questi
mari, questi pesci piglia), tuttavia questo controllo così assiduo e
costante dei propri utenti finalizzato alla ricerca pressante di recensioni, ha il suo rovescio della medaglia. Le
nostre caselle mail sono sempre più interessate da newsletter, più o meno
richieste, più o meno rilevanti, più o meno curiose. Il rischio è l’effetto contrario da parte di chi può sentirsi disturbato
da questo tipo di azioni ripetute e
“entranti”, soprattutto nel caso, come il mio, in cui si fa una richiesta senza
fondamento reale, dando, tra l’altro, per scontato
che quel viaggio l’avessi fatto davvero.
Inoltre, si conferma l’accusa che riceve da sempre
Tripadvisor di non controllare le recensioni: avrei potuto
fare una recensione negativa alla località turistica senza averci messo piede,
e sarebbe stata assolutamente credibile
visto che è stato il Gufo a chiedermela!
Quello che deve preoccupare gli operatori è il
futuro se Trip dovesse mandare questo invito a recensire anche a chi cercherà
dei semplici preventivi su strutture
turistiche a mezzo del motore di ricerca del portale stesso.
A meno che, alla lunga, non prevalga il risentimento per aver “controllato”
periodo e località della vacanza, con conseguente allontanamento dalla comunità
del Gufo. Vedremo.
Intanto abbiamo (operatori e non) la possibilità di reagire alle singole recensioni. Al
fondo di ogni recensione è ben visibile, infatti, la possibilità di commentare
positivamente la recensione, meno evidente se abbiamo problemi con la
recensione.
Il link “Problemi con questa recensione?” ci dà poi
tre possibilità di problematica da segnalare.
Insomma anche i controlli sono lasciati alla comunità, al mare magnum delle opinioni e non dell’obiettività (la recensione è dell'hotel Davanzati di Firenze, tra i top 25 del Traveller's Choice di Tripadvisor).
Di sicuro gli operatori dovranno (dovremo) avere gli
occhi come il logo di Trip per
controllare le sue azioni – e non solo in Rete, anche sulle carte di credito come spiega il buon
Veltroni su Officina Turistica.
Commentate pure, meglio però se non siete d’accordo
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