Secondo uno dei più classici luoghi comuni, l’Italia
è un popolo di "santi, poeti e navigatori” oppure, più in generale, di
gente dotata di fantasia, che poi
accomuna tali appellativi.
Peccato che però questa innata fantasia spesso e
volentieri resta solo una
potenzialità: basti guardare come le azioni dell’attuale governo per l’uscita
dalla crisi siano più
ragionieristiche che di grande creatività, oppure al sempre basso ammontare di investimenti, pubblici o privati, in
ricerca e innovazione, facce della stessa medaglia. Del resto la genialità, perché non rimanga semplice
astrazione e si trasformi in qualcosa di concreto ed utile, ha necessità di strumenti e risorse, così come ne ha
bisogno per essere stimolata e incoraggiata.
Un esempio importante è stato quello di Innovatori Jam svoltosi il 13 e 14 settembre
dell’anno passato, il cui report è uscito ufficialmente nel mese di febbraio e
che qui ripropongo.
Il Jam è stato un grande brain storming in rete organizzato
dall’agenzia per l’innovazione, IBM e
Università Bicocca di Milano.
Diviso in 10
forum per altrettanti temi, il Jam ha chiamato “a raccolta” professionisti
ed esperti di vari settori per fornire contributi fattivi e fattibili all’innovazione.
I numeri sono importanti per comprenderne la portata
e la partecipazione collettiva:
nelle 40 ore in cui la piattaforma è stata attiva si sono confrontate 2.500
persone per oltre 4.000 interventi, le visite sono state 12.775, 134.282 le
pagine visitate con poco più di 10 minuti di permanenza media per visita.
I temi hanno svariato dall’informazione alle smart
cities, dall’agenda digitale alle start-up, dalla ricerca all’accessibilità,
con tanti collegamenti e trasversalità
tra i diversi forum.
Un particolare riferimento va fatto, per ovvie
ragioni, al turismo, e-commerce & e-tourism.
Tra l'altro, nel corso della discussione, è emerso un concetto ripreso in uno dei primi post di questo blog, citando il ruolo delle regioni rispetto al booking: “La PA, le regioni nello specifico, prima di occuparsi del booking online, dovrebbero affrontare altri problemi di visibilità e selezioni dei contenuti, occupandosi prima dell’info-commerce e poi, solo in seguito, dell’e-commerce”.
Il risultato del forum è, invece, sintetizzato in sei possibilità operative:
Tra l'altro, nel corso della discussione, è emerso un concetto ripreso in uno dei primi post di questo blog, citando il ruolo delle regioni rispetto al booking: “La PA, le regioni nello specifico, prima di occuparsi del booking online, dovrebbero affrontare altri problemi di visibilità e selezioni dei contenuti, occupandosi prima dell’info-commerce e poi, solo in seguito, dell’e-commerce”.
Il risultato del forum è, invece, sintetizzato in sei possibilità operative:
- Un servizio di poste italiane convenzionato con
gli hotel per consentire ai turisti di consegnare al concierge i prodotti acquistati
e trovarli a casa propria a un prezzo conveniente.
- Creare un archivio
nazionale delle etichette del vino
italiano magari in OPEN DATA con un ID unico che identifica l'etichetta e
magari un QRCODE per risalire
subito a sito e informazioni (sarebbe utile anche per diminuire le contraffazioni);
- Wikitalia, un wiki dell'italianità dove i vari scrittori prendono in cambio
delle informazioni punti premio - Wiki Territoriale -
- Sviluppo di
piattaforme per la narrazione
dei paesaggi in grado, attraverso l’uso delle mappe digitali, di aggregare
dati provenienti dai più variegati sistemi di comunicazione presenti in
rete e di distribuirli sulle mappe.
- IVA
ridotta per e-commerce.
- Case history
positiva e replicabile Friuli Venezia Giulia [progetto Interreg con
Austria]: “il progetto ha lo scopo di mettere a punto tecnologie
innovative, legate alle cartografie
digitali, per la narrazione di luoghi in aree montane dove praticare sport,
conoscere tradizioni, genti e culture”.
Tornando ai 6 punti, come cita giustamente
l’estensore del report, quello che potrebbe (ma il condizionale è molto d’obbligo) essere messo in
pratica nel breve termine è quello della riduzione
dell’Iva sul’e-commerce, visto che, se allo sviluppo dell’e-commerce in Italia
non contribuisce la nostra mentalità, potrebbe essere la convenienza a stimolarlo.
In Maremma invece va segnalato come il secondo punto
sia, almeno in un esempio, già messo in atto: Poggioargentiera, infatti, nelle
etichette dei propri vini indica il QRCode che rimanda alle relative schede nel sito web. Un sito particolarmente
2.0, dove i vini vengono presentati dall’azienda
e commentati dagli utenti, dove esiste la possibilità dell’acquisto online, dove Gianpaolo Paglia anima le discussioni (anche in inglese)
sul mondo del vino e aggiorna gli internauti sui propri prodotti, interagendo
naturalmente anche su Twitter e Facebook. Un ottimo esempio di social marketing, che si basa
soprattutto sulla qualità importante
della produzione vinicola dell’azienda. Lo dimostrano i riconoscimenti che le sue etichette hanno nelle guide e riviste
nazionali e internazionali di settore, oltre che naturalmente per esperienza
personale. J
Perché le idee
se non diventano azioni restano sogni,
e perché le azioni senza idee sono
solo incubi (cit. da Twitter).
Sotto il report completo di Innovatori Jam 2011, grazie a Officina Turistica.
Sotto il report completo di Innovatori Jam 2011, grazie a Officina Turistica.
Commentate pure, meglio però se non siete d’accordo
Nessun commento:
Posta un commento