Sono stati resi noti i dati
statistici sui flussi turistici
arrivati in Provincia di Grosseto nel 2013, raffrontati con quelli del 2012.
Mi perdoneranno negli uffici
provinciali se ho aggiunto ai dati forniti e pubblicati un paio di elaborazioni
tanto per approfondire le considerazioni sui risultati del nostro turismo nell’anno
appena conclusosi.
Nel complesso con un +3,39% di arrivi e un +6,65% di presenze, non c’è da lamentarsi: quasi 5,7 milioni di presenze, con un aumento di più di 350.000 rispetto al 2012.
Queste variazioni col segno positivo sono spinte soprattutto dai
flussi esteri: gli stranieri infatti hanno soggiornato in Maremma molto di più
rispetto all’anno precedente (+14,79%) e anche le presenze nazionali non
sfigurano (+3,49%).
Il report dell’amministrazione
provinciale fa poi la distinzione tra le tipologie di strutture, alberghiere
(hotel e RTA) ed extralberghiere (affittacamere, campeggi, case per vacanze, agriturismi,
ecc.). Di quelle 350.000 presenze in più sono stati gli hotel a conquistarne
più della metà (+189.449 contro +163.848), rosicchiando così un 1,5% del
mercato turistico maremmano (dal 29,42% al 30,93%).
Sono quindi le strutture alberghiere
a registrare le migliori performance: sempre in termini di presenze infatti l’aumento
è stato del 12,11% rispetto al 2012, con gli italiani ad un +6,42% e gli
stranieri addirittura un +27,54%. E’ in questa parte dell’analisi che emerge il
primo segno negativo, quello degli arrivi
degli italiani (-1,53%).
Altri segni meno si scorgono in
alcune colonne riguardanti arrivi e presenze mensili, sia nelle distinzione tra
nazionalità che tra tipologia di strutture ospitanti, in mesi come aprile
(quasi sempre), maggio, giugno (raramente) e dicembre.
Isola del Giglio |
Ora, posto il fatto che quando ci
troviamo di fronte a numeri bassi basta poco per avere differenze percentuali
altine o che i lavori all’isola del Giglio (Concordia) possono aver creato flussi di
viaggiatori diversi dal solito, evidentemente qualche errore di rilevamento c’è.
Speriamo non siano troppi, ma concentriamoci sulle tendenze, più che sui numeri nudi e crudi.
I giorni di permanenza media sono in aumento: da 5,30 giorni a 5,47, grazie ancora
alla scelta alberghiera dei nostri ospiti. Mentre chi ha pernottato in un hotel maremmano ha incrementato la
vacanza (da 3,68 a 4,09), chi preferisce campeggi o agriturismi ha diminuito
seppur di poco il periodo (da 6,49 a 6,45).
Da un anno all’altro cambia poco
quello che è il cruccio di tutti gli amministratori (pubblici, ma direi anche
privati): la stagionalità. Nelle
ultime colonne delle tabelle ho aggiunto un paio di percentuali, relative alle
presenze divise tra l’”estate”, e cioè i quattro mesi da giugno
a settembre, e il “resto” dell’anno.
L’85,92% delle presenze turistiche che arrivano in maremma scelgono i mesi
estivi; l’86,17% nel 2012. Chi destagionalizza
di più sono gli hotel che nei mesi non estivi raccolgono il 29,77%, in
particolare con il turismo internazionale (31,85%).
Porto Ercole |
Il territorio c’è, ha anche una
buona reputazione (ricordiamoci del
Maremma Brand Index), tanto da conquistarsi qualche medaglia (vedi l’articolo
del Guardian, piuttosto che la “promozione” di Terme di Saturnia su LonelyPlanet e l’entrata nella lista dei Borghi più belli d’Italia di Porto Ercole),
ma c’è da ricordarsi dei fondamentali dell’accoglienza,..... rimandando ad un prossimo post circa le nostre contraddizioni da superare.
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pure, meglio però se non siete d’accordo