Con una
quantità di utenti così ampia e una struttura di marketing così sofisticata, i
risultati dei sondaggi fatti da Tripadvisor non possono non essere di
particolare interesse, quantomeno per capire le tendenze del mercato.
E’ chiaro
che qualcosa vada preso con i piedi di piombo e comunque tenendo ben a mente
chi è il suo promotore. Il sondaggio su viaggiatori e strutture ricettive più
grande del mondo – questo è il sottotitolo – sembra farci trovare di fronte ad
un qualcosa di immenso; in realtà, la nota in fondo, scritta come una clausola delle assicurazioni, recita: I dati sono stati raccolti tra febbraio e
marzo 2014, attraverso un sondaggio online che ha coinvolto 10.370
rappresentanti di alloggi presenti nel database di TripAdvisor (i dati sono
stati ponderati in egual misura tra i vari Paesi) e 50.637 utenti del sito web TripAdvisor
e ricercatori online dell’istituto Ipsos che hanno analizzato i piani di viaggi
online nell’ultimo anno, ponderando irisultati in base al profilo noto della
popolazione online.
Il campione
è sì considerevole, ma non così mondiale.
Come tutti i
sondaggi, ed a maggior ragione con questo, quello che conta sono le tendenze e secondo il Gufo l’entusiasmo supera il pessimismo, anche
nel nostro Paese. Difatti, la percentuale dei viaggiatori, sia per il mercato
interno che quello internazionale, è destinato ad aumentare, in linea con
quanto accade nel pianeta. I viaggi
invece hanno una tendenza diversa, sia in Italia che nel mondo: quelli
nazionali si prevedono in diminuzione (-3% Italia, -2% Mondo), quelli internazionali
in deciso aumento (+6% Italia, +7% Mondo).
A livello di
soldi, il sondaggio vuol offrirci un orizzonte roseo perché mette in evidenza
che il 12% degli italiani preveda un aumento del budget per i viaggi nel 2014
(e gli altri?), però poi la spesa media sarà pari a $ 4.178 contro i $ 4.258
dell’anno prima. A livello globale si passerà invece dai $ 5.955 del 2013 ai $
6.136 previsti.
Interessante,
invece, la comparazione con quello
che pensano gli operatori: il 64% crede che il clima economico nazionali
influisca ancora sulle spese di viaggio, ma il 50% ha fiducia di ottenere un
buon fatturato per l’anno in corso, considerando, tra l’altro che solo il 27%
ha aumentato le tariffe (contro il 52% a livello mondiale).
Le
aspettative risultano sensibilmente migliorate rispetto allo stesso sondaggio
svolto a metà del 2013, quando si rilevava che gli albergatori fiduciosi erano
un terzo, mentre ad aumentare i prezzi erano il 19%.
Alla fine,
da noi, sembra che siano ottimisti per il futuro più gli operatori che non i
viaggiatori.
Riguardo
alle mete, i viaggi all’estero preferiti dagli italiani sono la Francia, come
destinazione effettivamente visitata, e gli USA e l’Australia, come destinazioni
desiderate.
Per la
domanda mondiale, sono gli USA la meta effettivamente più visitata, mentre l’Australia
e l’Italia sono indicate come le
principali ‘dream destination’. In particolare sono gli americani, i
brasiliani, i messicani ed i russi ad avere come sogno nel cassetto la nostra
penisola. Tra l’altro questo è sicuramente un dato che conferma quanto diceva
Google alla BTO, cioè le ricerche sull’Italia e il made in Italy.
Riguardo
alla tipologia di vacanza la
spiaggia vince su tutti (36%), segue la cultura (32%), imparare qualcosa di
nuovo (28%), le città (21%) e il cibo (20%).
Inutile dire
quali fattori influenzano maggiormente la scelta della struttura da prenotare:
sia i viaggiatori (89%) che gli albergatori italiani (95%) ritengono che le recensioni online siano fondamentali. E
anzi nel report globale è proprio Tripadvisor (guarda caso) la fonte d’inspirazione
e di influenza maggiore. Segue il passaparola offline.
Più
interessanti le tendenze di uso del canale di prenotazione divise per nazione:
nei paesi asiatici, anche se l’online (da pc) è meno utilizzato, prende piede
il mobile (smartphone e tablet). L’Italia sempre un po’ indietro nell’uso delle
tecnologie tra i paesi occidentali. Almeno per il processo di booking. Se diamo uno sguardo ai
servizi che possono influenzare la scelta di una struttura, è proprio il wifi
gratuito, sia per i viaggiatori (65%) che per gli albergatori (83%) al primo
posto. Dato in linea con l’opinione del campione mondiale. Seguono colazione e
parcheggio. In evidenza il minibar che per il 63% dei viaggiatori di tutto il
mondo, se ne può fare a meno.
Tutti ireport possono essere trovati qui, con l’accortezza di depurarli un po’ dagli occhi del gufetto.
Commentate pure, meglio però se non
siete d’accordo
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