In un post di luglio venne illustrata una ricerca qualitativa di Assist, sul mondo
dell’e-commerce; il 4 ottobre a Roma, nel corso dell’ottava edizione della UXMasterclass (conferenza internazionale semestrale che riunisce i migliori
esperti al mondo sui temi di User Experience e Interaction Design)
quest’analisi è stata integrata e completata con una ricerca quantitativa, basata su un campione di
1.000 utilizzatori italiani di servizi di e-commerce.
Naturalmente gli obiettivi restano quelli di capire il
comportamento degli utenti nel fare
shopping online.
Secondo questa analisi il 50% degli intervistati
effettua almeno un acquisto al mese per una spesa media di 40 euro sempre su base mensile, mentre nelle risposte sul dove acquistare prevalgono i rivenditori
(solo) online multimarca (68%) e le aste/annunci di privati e aziende (53%);
non superano il 50% di interesse i rivenditori multimarca che hanno anche
negozi fisici (45%), i siti di couponing (31%), l’e-commerce di un particolare
marchio (26%) ed ultimi gli aggregatori di tariffe (22%). A prescindere dal
canale di acquisto ben il 60% preferisce un brand conosciuto perché offre più garanzie.
Alla domanda cosa si acquista online e cosa offline,
prevalgono i prodotti turistici al 53% comprati solo online e il software e le
applicazioni al 44%.
La parte più interessante dello studio arriva con l’incrocio dei dati quantitativi con le
tipologie di acquirenti, già individuati nella precedente analisi qualitativa
(le cosiddette 5 customer personas, rimandiamo al precedente post per rivederle):
prevalgono gli utenti che fanno acquisti ragionati (70%) e coloro che comunque
fanno una ricerca approfondita e di confronto (58%), segno che l’utenza è
matura e assolutamente non sprovveduta.
Ed è anche preparata da un punto di vista dell’uso degli
strumenti perché molto spesso le persone
iniziano la ricerca su un tablet o uno smartphone e terminano l’acquisto su un
pc, o viceversa. Il problema nasce quando il venditore non offre uno scenario
coerente a prescindere dal device
utilizzato, o peggio ancora i siti web non sono ottimizzati per il mobile, che
è la criticità maggiormente incontrata.
Nel dettaglio, tra le 5 personas, prevale il tipo
“meticoloso” (32% del campione), colui cioè che usa lo smartphone per il
monitoraggio e il pc per l’acquisto, fa sempre confronti per verificare la
varietà dei prodotti e l’affidabilità degli stessi e dell’acquirente, acquista
mensilmente per una spesa di 400€ l’anno in media, con la carta di credito
ricaricabile; segue il “disinibito” (17%) che acquista anche prodotti di
qualità senza remore, il “tradizionalista” (14%) che usa internet più per la
ricerca che per l’acquisto salvo prodotti immateriali; poi la “spensierata”
(13%) sempre alla ricerca dell’offerta e del deal per non perdere l’occasione;
infine la “riflessiva” (11%) che fa spese online per cose che già conosce e
comunque ha già toccato con mano. Resta infine un 13% del campione che è
formato da alcuni profili sovrapposti, persone cioè che hanno alcune
caratteristiche trasversali rispetto ai tipi individuati dall’analisi
qualitativa.
Per un
approfondimento:
e se volete scoprire che tipo di utente siete, fate il test.
Io son uscito come “disinibito” al 91% (come dice l'immagine sopra) ma sinceramente
non mi somiglia: la barba non ce l’ho! J
Commentate pure, meglio però se non
siete d’accordo
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