Un’interessante e apprezzabile dichiarazione è stata espressa sulla situazione
dell’isola del Giglio da parte
dell’assessore regionale toscano al turismo, Cristina Scaletti, a margine della
conferenza stampa alla Bit 2012.
Da toscana notizie del 16 febbraio: Riguardo alla situazione all’Isola del
Giglio ha dichiarato che la Regione aprirà un canale preferenziale nei confronti della promozione turistica per l’Isola del Giglio. “Ma la prima
promozione – ha sottolineato – è che tutti facciano un grande gesto d’amore andando al Giglio, che è un posto
meraviglioso. Io ci sono stata in vacanza lo scorso anno, e quest’anno ci
tornerò con tutta la famiglia”. C’è grandissima attenzione a tutto quello che
sta accadendo all’Isola del Giglio e “noi non abbasseremo la guardia su questo
territorio straordinario, patrimonio di tutti. L’Arcipelago toscano – ha
concluso – non è solo della Toscana, ma di tutta l’Italia, di tutto il mondo”.
Non si può non essere d’accordo sul fatto che è necessario
un intervento di promozione
territoriale speciale sul Giglio a
seguito del naufragio della Costa Concordia: se l’isola ormai è famosa in tutto
il mondo per il tragico evento del 13 gennaio, facendo quindi scoprire un
contesto naturale unico e irripetibile, nelle settimane successive a tutto
questo si è affiancato il preoccupante messaggio
del pericolo ambientale (quasi fosse
imminente) e del possibile inquinamento, sia dell’isola che del vicino litorale
maremmano.
Un rischio che, se anche ha una sua percentuale di
probabilità, fino agli ultimi bollettini ARPAT (Agenzia Regionale per la
Protezione Ambientale) è lontano dal
verificarsi.
E’ in effetti in corso un’emergenza mediatica e comunicativa, che, anzi, è iniziata dal momento del naufragio.
Sarebbe stato infatti necessario attivare sia un monitoraggio che delle azioni
di “contenimento” rispetto alle conseguenze dei riflettori accesi sui rischi
ambientali. Presto i riflettori si spegneranno e rimarrà il ricordo di un territorio contaminato,
anche se la realtà dirà, speriamo, altre cose.
Il progetto di marketing territoriale “Voglio Vivere
Così”, che privilegia, tra l’altro, gli strumenti del web 2.0, ben si
adatterebbe ad essere uno strumento
facilmente e velocemente utilizzabile e adattabile anche in situazioni
straordinarie come questa. Avrebbe potuto essere quindi un’occasione per
trasformare questa pericolosa deriva comunicativa in eccezionale opportunità promozionale per l’isola e per
l’arcipelago toscano.
E questa situazione, in definitiva, fa comprendere
come sia fondamentale predisporre degli strumenti “da protezione civile comunicativa” da attivare
(nell’immediato) in questi casi di eccezionale gravità per l’immagine turistica dei nostri
territori.
Commentate pure, meglio però se non siete d’accordo
assolutamente d'accordo, credo che l'unico sistema per arginare l'ondata di informazioni terrorizzanti sia una seria campagna di comunicazione trasparente quanto le acque del giglio
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