domenica 19 febbraio 2012

Non solo gesti d’amore per il #Giglio



Un’interessante e apprezzabile dichiarazione è stata espressa sulla situazione dell’isola del Giglio da parte dell’assessore regionale toscano al turismo, Cristina Scaletti, a margine della conferenza stampa alla Bit 2012.
Da toscana notizie del 16 febbraio: Riguardo alla situazione all’Isola del Giglio ha dichiarato che la Regione aprirà un canale preferenziale nei confronti della promozione turistica per l’Isola del Giglio. “Ma la prima promozione – ha sottolineato – è che tutti facciano un grande gesto d’amore andando al Giglio, che è un posto meraviglioso. Io ci sono stata in vacanza lo scorso anno, e quest’anno ci tornerò con tutta la famiglia”. C’è grandissima attenzione a tutto quello che sta accadendo all’Isola del Giglio e “noi non abbasseremo la guardia su questo territorio straordinario, patrimonio di tutti. L’Arcipelago toscano – ha concluso – non è solo della Toscana, ma di tutta l’Italia, di tutto il mondo”.


Non si può non essere d’accordo sul fatto che è necessario un intervento di promozione territoriale speciale sul Giglio a seguito del naufragio della Costa Concordia: se l’isola ormai è famosa in tutto il mondo per il tragico evento del 13 gennaio, facendo quindi scoprire un contesto naturale unico e irripetibile, nelle settimane successive a tutto questo si è affiancato il preoccupante messaggio del pericolo ambientale (quasi fosse imminente) e del possibile inquinamento, sia dell’isola che del vicino litorale maremmano.
Un rischio che, se anche ha una sua percentuale di probabilità, fino agli ultimi bollettini ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) è lontano dal verificarsi.
E’ in effetti in corso un’emergenza mediatica e comunicativa, che, anzi, è iniziata dal momento del naufragio. Sarebbe stato infatti necessario attivare sia un monitoraggio che delle azioni di “contenimento” rispetto alle conseguenze dei riflettori accesi sui rischi ambientali. Presto i riflettori si spegneranno e rimarrà il ricordo di un territorio contaminato, anche se la realtà dirà, speriamo, altre cose.
Il progetto di marketing territoriale “Voglio Vivere Così”, che privilegia, tra l’altro, gli strumenti del web 2.0, ben si adatterebbe ad essere uno strumento facilmente e velocemente utilizzabile e adattabile anche in situazioni straordinarie come questa. Avrebbe potuto essere quindi un’occasione per trasformare questa pericolosa deriva comunicativa in eccezionale opportunità promozionale per l’isola e per l’arcipelago toscano.
E questa situazione, in definitiva, fa comprendere come sia fondamentale predisporre degli strumenti “da protezione civile comunicativa” da attivare (nell’immediato) in questi casi di eccezionale gravità per l’immagine turistica dei nostri territori. 


Commentate pure, meglio però se non siete d’accordo

1 commento:

  1. assolutamente d'accordo, credo che l'unico sistema per arginare l'ondata di informazioni terrorizzanti sia una seria campagna di comunicazione trasparente quanto le acque del giglio

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